Un ‘think tank’ in grado di monitorare l’evoluzione del settore dei vini e degli spiriti, con particolare attenzione alla struttura delle aziende in un mercato sempre più complesso, senza dimenticare l’evoluzione del consumatore.
Roma, 29 maggio 2019 – Questi gli obiettivi dell’Osservatorio lanciato da Federvini in occasione dell’Assemblea Annuale oggi a Roma e realizzato in partnership con Nomisma e Mediobanca. Sia il vino che gli alcolici si caratterizzano per scambi internazionali molto intensi: nel 2018 a livello mondiale i flussi commerciali di vino hanno superato i 32 miliardi di euro con un tasso di crescita medio annuo su base decennale del +4,2%, mentre quelli degli spirits hanno quasi raggiunto i 29 miliardi di euro con una crescita del +6,0%.
Nel commercio internazionale di vino, l’Italia gioca un ruolo da protagonista e rappresenta il secondo esportatore mondiale dopo la Francia grazie a 6,2 miliardi di euro di export nel 2018 ed un peso a livello mondiale del 20%, tra l’altro in aumento rispetto al 2008. Tra l’altro i primi mesi del 2019 sono “positivi” per il vino italiano, anche per la creazione di valore sul mercato interno, cresciuto, nei primi 4 mesi dell’anno, del 5,5% rispetto allo stesso periodo del 2018.
Passando ai distillati, l’Italia si posiziona in ottava posizione con un valore dell’export di 970 milioni di euro nel 2018 ed una market share a livello mondiale di appena il 4%, ma in crescita su base decennale negli scambi internazionali.
Scarica di seguito le presentazioni di Denis Pantini (Project Leader Nomisma Wine Monitor) e di Gabriele Barbaresco (Responsabile Area Studi Mediobanca)